Una rivista politica per un progetto rivoluzionario
Pubblicato il n.1 della rivista SCINTILLA. In questo numero:
- Perché una rivista comunista nel 2024, a pag. 5
«Nel corso degli ultimi anni di lotta abbiamo più volte sottolineato come, dal nostro punto di vista, l’epoca dei “collettivi”, dei piccoli gruppi e delle legittime storie, sia inesorabilmente e completamente tramontata. Questa consapevolezza, oltre a muovere il nostro agire politico, è la ragione per cui consideriamo tale rivista uno strumento necessario ad una nuova processualità, non più procrastinabile.»
«il vecchio mondo sta morendo, trascinando dietro di sé barbarie, violenze e sfruttamento. Un nuovo mondo è tutto da costruire, con l’esperienza di chi ha tracciato già delle strade nel passato, che oggi abbiamo il compito di ripercorrere per dare una nuova spallata alla putrefazione capitalista.»
- L’esperienza della casa del popolo di Villa Medusa, a pag. 7
«Villa Medusa nasce a gennaio del 2013, quando un gruppo di abitanti del quartiere entrò nell’edificio, abbandonato da diversi anni. Un’azione che ha aperto un capitolo di storia sulla riappropriazione e riutilizzo dei beni a Bagnoli.»
- Un nuovo manifesto per le lotte per la salute, a pag. 11
«Le riforme che hanno colpito la sanità pubblica hanno costantemente mirato a favorire il sistema privato e alla gestione aziendale, privatistica e prestazionale, del sistema pubblico. Il concetto chiave enunciato dalla politica istituzionale è che ogni ragionamento relativo alla sanità deve essere legato al concetto di sostenibilità. La situazione attuale parla di poco più di 3 posti letto per 1.000 abitanti in Italia, 5 presìdi di guardia medica per 100.000 abitanti, e 2 tra presìdi ambulatoriali, strutture residenziali e semi-residenziali e strutture territoriali di altro tipo per 10.000 abitanti.»
- La tendenza alla guerra è la tendenza del capitalismo, a pag. 15
«Viviamo un’epoca dominata dal sistema sociale e di produzione capitalista nella sua fase di sviluppo suprema, quella che Lenin definì imperialista ad inizio Novecento. È giunta a definitiva maturazione la contraddizione tra carattere sociale della produzione e appropriazione privata del prodotto, e dove il rapporto di produzione capitalistico diventa un ostacolo all’ulteriore sviluppo delle forze produttive. Un sistema caratterizzato, fin dalla sua nascita, oramai più di 200 anni fa, da crisi economiche, tensioni politiche, guerre, rivolgimenti epocali.»
«La guerra non è causa della crisi, bensì è una delle vie del capitalismo per tentare di uscirne, come la storia conferma: la grande depressione del 1873-1895 termina con la Prima Guerra Mondiale, quella del 1929-1932 con la Seconda Guerra Mondiale, con la conseguente ridefinizione degli assetti politici, economici e sociali che le guerre su scala internazionale hanno portato.»
«La guerra esterna esige una guerra interna, quella fatta dallo Stato nei confronti di lavoratori e lavoratrici e chiunque alzi la testa. Chi lotta contro la guerra è irresponsabile, filoputiniano o pericoloso socialmente. L’unico pacifismo accettato è quello bellicista dei partiti di governo che promuovono la pace con l’invio di nuove armi.»
«La guerra in Ucraina non è una guerra tra Russia e Ucraina; è una guerra tra NATO e Russia sul territorio ucraino. Lo scoppio di questo conflitto è la diretta prosecuzione della complessiva tendenza alla guerra verso cui sta andando l’imperialismo globale. La guerra in Ucraina è una guerra contro i proletari ucraini e russi, in primis, e contro il proletariato di tutti i Paesi. Per gli Stati Uniti la guerra in Ucraina è servita a un duplice obiettivo, da una parte è una guerra alla Russia, dall’altra una guerra alla UE, e in particolare alla Germania, per troncare i legami commerciali con Russia e Cina e tenerla sotto lo scacco occidentale.»
«La nostra lotta deve partire dalle possibilità di blocco della produzione, dell’utilizzo dell’arma dello sciopero, dalla necessità di riempire nuovamente le piazze non solo di numeri, ma di un riferimento politico e di classe concreto che possa fare da riferimento alla classe lavoratrice e a tutti coloro i quali pagano le conseguenze della guerra.»
- La lotta del popolo palestinese è la lotta di tutti i popoli oppressi, a pag. 21
«Lo scoppio di una nuova fase del conflitto in Palestina avvenuta il 7 ottobre ha riportato al centro del dibattito mondiale la causa palestinese e il ruolo internazionale di Israele. In questi mesi centinaia di mobilitazioni hanno attraversato le principali capitali d’Europa e sollevazioni di massa hanno caratterizzato i paesi del Nord Africa e del Medio Oriente.»
«Oggi non c’è più spazio per posizioni reazionarie e ambigue. Noi compagni comunisti Palestinesi abbiamo posizioni chiare da sempre e da sempre chiediamo ai compagni e alle compagne dovunque una solidarietà incondizionata.»
- Limiti ed elasticità del capitale, a pag. 25
«Quest’ultimo articolo vuole essere un breve approfondimento teorico di due concetti fondamentali nell’ottica di comprendere il movimento economico del capitale in quanto rapporto sociale: il primo riguarda la produzione del capitale, il secondo riguarda il momento storico di formazione del capitale tramite la cosiddetta accumulazione originaria.»
*
Puoi scaricare SCINTILLA dal sito del Laboratorio Politico Iskra: www.laboratoriopoliticoiskra.org
Puoi richiedere che ti venga spedita copia cartacea di SCINTILLA scrivendoci a: redazione@occhiodiclasse.it
Puoi ritirare direttamente una copia di SCINTILLA qui:
- Villa Medusa Casa del Popolo – via di Pozzuoli 110 – Napoli (quartiere Bagnoli)
- CAP 80126 – viale Adriano 60 – Napoli (quartiere Soccavo)
- SI Cobas Napoli – via Carriera Grande 32 – Napoli (zona stazione centrale di piazza Garibaldi)
- L’Arena – vico Arena alla Sanità – Napoli (quartiere Sanità)
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Una rivista politica per un progetto rivoluzionario
Pubblicato il n.1 della rivista SCINTILLA. In questo numero:
- Perché una rivista comunista nel 2024, a pag. 5
«Nel corso degli ultimi anni di lotta abbiamo più volte sottolineato come, dal nostro punto di vista, l’epoca dei “collettivi”, dei piccoli gruppi e delle legittime storie, sia inesorabilmente e completamente tramontata. Questa consapevolezza, oltre a muovere il nostro agire politico, è la ragione per cui consideriamo tale rivista uno strumento necessario ad una nuova processualità, non più procrastinabile.»
«il vecchio mondo sta morendo, trascinando dietro di sé barbarie, violenze e sfruttamento. Un nuovo mondo è tutto da costruire, con l’esperienza di chi ha tracciato già delle strade nel passato, che oggi abbiamo il compito di ripercorrere per dare una nuova spallata alla putrefazione capitalista.»
- L’esperienza della casa del popolo di Villa Medusa, a pag. 7
«Villa Medusa nasce a gennaio del 2013, quando un gruppo di abitanti del quartiere entrò nell’edificio, abbandonato da diversi anni. Un’azione che ha aperto un capitolo di storia sulla riappropriazione e riutilizzo dei beni a Bagnoli.»
- Un nuovo manifesto per le lotte per la salute, a pag. 11
«Le riforme che hanno colpito la sanità pubblica hanno costantemente mirato a favorire il sistema privato e alla gestione aziendale, privatistica e prestazionale, del sistema pubblico. Il concetto chiave enunciato dalla politica istituzionale è che ogni ragionamento relativo alla sanità deve essere legato al concetto di sostenibilità. La situazione attuale parla di poco più di 3 posti letto per 1.000 abitanti in Italia, 5 presìdi di guardia medica per 100.000 abitanti, e 2 tra presìdi ambulatoriali, strutture residenziali e semi-residenziali e strutture territoriali di altro tipo per 10.000 abitanti.»
- La tendenza alla guerra è la tendenza del capitalismo, a pag. 15
«Viviamo un’epoca dominata dal sistema sociale e di produzione capitalista nella sua fase di sviluppo suprema, quella che Lenin definì imperialista ad inizio Novecento. È giunta a definitiva maturazione la contraddizione tra carattere sociale della produzione e appropriazione privata del prodotto, e dove il rapporto di produzione capitalistico diventa un ostacolo all’ulteriore sviluppo delle forze produttive. Un sistema caratterizzato, fin dalla sua nascita, oramai più di 200 anni fa, da crisi economiche, tensioni politiche, guerre, rivolgimenti epocali.»
«La guerra non è causa della crisi, bensì è una delle vie del capitalismo per tentare di uscirne, come la storia conferma: la grande depressione del 1873-1895 termina con la Prima Guerra Mondiale, quella del 1929-1932 con la Seconda Guerra Mondiale, con la conseguente ridefinizione degli assetti politici, economici e sociali che le guerre su scala internazionale hanno portato.»
«La guerra esterna esige una guerra interna, quella fatta dallo Stato nei confronti di lavoratori e lavoratrici e chiunque alzi la testa. Chi lotta contro la guerra è irresponsabile, filoputiniano o pericoloso socialmente. L’unico pacifismo accettato è quello bellicista dei partiti di governo che promuovono la pace con l’invio di nuove armi.»
«La guerra in Ucraina non è una guerra tra Russia e Ucraina; è una guerra tra NATO e Russia sul territorio ucraino. Lo scoppio di questo conflitto è la diretta prosecuzione della complessiva tendenza alla guerra verso cui sta andando l’imperialismo globale. La guerra in Ucraina è una guerra contro i proletari ucraini e russi, in primis, e contro il proletariato di tutti i Paesi. Per gli Stati Uniti la guerra in Ucraina è servita a un duplice obiettivo, da una parte è una guerra alla Russia, dall’altra una guerra alla UE, e in particolare alla Germania, per troncare i legami commerciali con Russia e Cina e tenerla sotto lo scacco occidentale.»
«La nostra lotta deve partire dalle possibilità di blocco della produzione, dell’utilizzo dell’arma dello sciopero, dalla necessità di riempire nuovamente le piazze non solo di numeri, ma di un riferimento politico e di classe concreto che possa fare da riferimento alla classe lavoratrice e a tutti coloro i quali pagano le conseguenze della guerra.»
- La lotta del popolo palestinese è la lotta di tutti i popoli oppressi, a pag. 21
«Lo scoppio di una nuova fase del conflitto in Palestina avvenuta il 7 ottobre ha riportato al centro del dibattito mondiale la causa palestinese e il ruolo internazionale di Israele. In questi mesi centinaia di mobilitazioni hanno attraversato le principali capitali d’Europa e sollevazioni di massa hanno caratterizzato i paesi del Nord Africa e del Medio Oriente.»
«Oggi non c’è più spazio per posizioni reazionarie e ambigue. Noi compagni comunisti Palestinesi abbiamo posizioni chiare da sempre e da sempre chiediamo ai compagni e alle compagne dovunque una solidarietà incondizionata.»
- Limiti ed elasticità del capitale, a pag. 25
«Quest’ultimo articolo vuole essere un breve approfondimento teorico di due concetti fondamentali nell’ottica di comprendere il movimento economico del capitale in quanto rapporto sociale: il primo riguarda la produzione del capitale, il secondo riguarda il momento storico di formazione del capitale tramite la cosiddetta accumulazione originaria.»
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Puoi scaricare SCINTILLA dal sito del Laboratorio Politico Iskra: www.laboratoriopoliticoiskra.org
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Puoi ritirare direttamente una copia di SCINTILLA qui:
- Villa Medusa Casa del Popolo – via di Pozzuoli 110 – Napoli (quartiere Bagnoli)
- CAP 80126 – viale Adriano 60 – Napoli (quartiere Soccavo)
- SI Cobas Napoli – via Carriera Grande 32 – Napoli (zona stazione centrale di piazza Garibaldi)
- L’Arena – vico Arena alla Sanità – Napoli (quartiere Sanità)