Sono centinaia le manifestazioni di ripudio della persecuzione giudiziaria contro Vanina Biasi
Il collettivo Occhio di Classe esprime la totale solidarietà e sostegno militante alla compagna argentina del Partido Obrero Vanina Biasi, vittima di persecuzione giudiziaria per aver difeso e sostenuto le ragioni del perseguitato popolo palestinese, vittima di genocidio e operazioni coloniali di pulizia etnica da parte dello Stato sionista occupante della Palestina.
Vanina Biasi, la dirigente del Partido Obrero denunciata dal procuratore Carlos Stornelli per aver sostenuto la causa palestinese, sta ricevendo il sostegno di diverse organizzazioni politiche e sociali e personalità che si oppongono alla persecuzione contro di lei.
Campagna Nazionale per l’Aborto Legale, Sicuro e Gratuito CABA afferma che le accuse di Stornelli sono “piene di falsità e tentano di mettere a tacere chi tra noi solidarizza con il popolo palestinese ed è contro il genocidio da parte dello Stato di Israele”. “Questo costituisce un salto nell’offensiva da parte della DAIA (“Delegazione delle Associazioni Israelitiche Argentine, n.d.t.) e dalla rappresentanza dello Stato di Israele in Argentina in linea con i metodi accusatori di persecuzione e perseguimento di coloro che si organizzano e lottano per porre fine alle ingiustizie”, aggiunge.
Hanno inviato il proprio sostegno a Vanina, Nora Cortiñas delle Madri di Plaza de Mayo Linea Fundadora; Ismael Jalil, avvocato specialista in Diritti Umani e Veronica Heredia, avvocato specialista nella stessa materia (causa Maldonado e “La Manada”); l’attrice e attivista argentina Laura Azcurra.
Tilda Rabi, presidente della Federazione degli Enti argentino-palestinesi ha dichiarato: “Esprimo il mio più fermo rifiuto della denuncia penale contro la leader Vanina Biasi da parte del procuratore Stornelli, denuncia che mira a intensificare la persecuzione e la criminalizzazione delle espressioni di sostegno al popolo palestinese. La compagna Biasi, lungi dal fare discriminazioni, si batte per i diritti di tutti i popoli, indipendentemente dalla loro origine, etnia o religione”.
Sheij Mòsen Ali della Casa per la diffusione dell’Islam, ha dichiarato che “denunciare il genocidio in corso portato avanti da Israele con il suo piano di pulizia etnica non costituisce un crimine” e che ripudia “la persecuzione e il tentativo di mettere la museruola a chi lotta per la libertà dei popoli”.
Alejandro Jalil e Adrian Accinelli, di Azione Islamica, si sono uniti al sostegno a Vanina, così come Fabian Jatib (vicepresidente del Centro islamico della Repubblica argentina) e Alejandro Hassan El Bacha (Centro islamico della Repubblica argentina). David Comedi, della Rete internazionale ebraica antisionista (Ikhan), ha inviato la sua accusa a Stornelli.
Il Movimento ecumenico per i diritti umani (Medh) ha espresso il suo ripudio delle azioni di Stornelli, osservando che “voci coraggiose si sono levate sia nel nostro Paese che nel resto del mondo per chiedere la fine dei bombardamenti sulla Striscia di Gaza e la restituzione del territorio palestinese. Denunciare la crudeltà dello Stato di Israele non è un atto di antisemitismo, è un chiaro segno che c’è ancora un po’ di dignità nella nostra umanità”.
Anche il Forum latino palestinese ha inviato il suo sostegno a Vanina Biasi. Marabunta ha ripudiato Stornelli e ha sottolineato che “denunciare queste aberrazioni non è in alcun modo un affronto a nessuna religione o cultura, ma una denuncia umana delle azioni criminali di uno Stato che bombarda e sfolla una popolazione inerme”.
La Campagna Via Mekorot si è schierata in solidarietà con Vanina Biasi, respingendo il tentativo del sionismo di equiparare l’antisionismo all’antisemitismo. “Quello che un procuratore di Stato dovrebbe fare, invece di censurare quelli di noi che si oppongono alla tortura e allo sterminio di migliaia di palestinesi – per lo più donne e bambini – è condannare i crimini di Israele, commessi nella più completa impunità, in violazione di tutte le leggi internazionali esistenti in materia di diritti umani”.
La Segreteria per i Diritti Umani della CTA-A Capital (Centrale dei Lavoratori di Argentina, sindacato autonomo, n.d.t.) ha respinto l’atteggiamento persecutorio di Stornelli. Lo stesso ha fatto il Movimento auto-organizzato di prigionieri, esiliati, figli e sopravvissuti al terrorismo di Stato.
Anche H.I.J.O.S. Zona Est ha inviato il proprio sostegno alla Biasi, affermando: “Ripudiamo la persecuzione da parte del procuratore Stornelli della nostra compagna Vanina Biasi per il suo sostegno al popolo palestinese”.
Anche Correpi è intervenuto a sostegno di Vanina, ripudiando la persecuzione del procuratore Stornelli. Come Hermanxs de Desaparecidos por la Verdad y la Justicia che ha inviato il proprio rifiuto alla persecuzione.
Azione Globale Femminista ha dichiarato: “Come femministe siamo solidali con la compagna argentina Vanina Biasi, ingiustamente denunciata per discriminazione per aver sostenuto la causa palestinese. Né la destra né il sionismo ci metteranno a tacere. L’antisionismo non è antisemitismo. Ci opporremo alla loro censura con un femminismo transfrontaliero”. Anche Claudia Korol, membro di Feministas del Abya Yala, ha inviato il suo sostegno.
La FOB Autónoma (Federazione delle Organizzazioni Autonome di Base) ha respinto l’avanzata di Stornelli contro Vanina e ha affermato che “dal femminismo del 25N ci siamo pronunciate per fermare il genocidio contro il popolo palestinese, nell’ambito dell’Azione Globale Femminista, e ancora una volta denunciamo che il patriarcato, il capitalismo, l’imperialismo e il colonialismo hanno come principale bottino di guerra donne e bambini. Per questo sosteniamo che cercare di mettere a tacere queste voci è un attacco alla libertà di espressione”.
Roberto Luzzi e Tiziano Loreti, del sindacato italiano Si Cobas, hanno inviato la loro solidarietà e il loro sostegno a Vanina.
D’altra parte, il Cachito Fukman Meeting ha dichiarato: “Vogliamo esprimere il nostro più forte ripudio della persecuzione subita da leader e dirigenti che esprimono il loro sostegno al popolo palestinese”. In un comunicato, si legge che le azioni di Stornelli mirano a “disciplinare tutti coloro che alzano la voce” e chiedono la fine dell’attacco dello Stato sionista alla popolazione palestinese.
“Esprimiamo il nostro assoluto ripudio della persecuzione di Vanina Biasi da parte del procuratore Stornelli per aver difeso il popolo palestinese”, ha dichiarato Margarita Pinto del Collettivo Memoria Militante.
Il PTS, attraverso un messaggio del deputato eletto Christian Castillo, ha dichiarato: “Tutta la mia solidarietà e quella dei miei compagni del PTS di fronte a questo atto persecutorio che cerca di mettere a tacere qualsiasi denuncia del genocidio che si sta compiendo contro il popolo palestinese”.
Izquierda Socialista ha aggiunto il proprio rifiuto alla persecuzione di Vanina, indicando che “questa persecuzione fa parte della campagna sistematica del sionismo in Argentina contro quelli di noi che denunciano gli attacchi alla popolazione civile della Striscia di Gaza da parte dello Stato di Israele. Chiediamo la fine delle vessazioni nei confronti di coloro che difendono la causa palestinese e ribadiamo che l’antisionismo non è antisemitismo. Continueremo a lottare per una Palestina unica, democratica, laica e non razzista”.
Il PRML (Partido Revolucionario Marxista Leninista, ex Vanguardia Comunista), un’altra delle organizzazioni che ha inviato il proprio sostegno, ha affermato che Vanina è perseguitata “per aver espresso la sua solidarietà con il popolo palestinese”. E sostiene che “la lobby israeliana cerca di vendicarsi di Vanina per via giudiziaria, come ha fatto con il compagno Cristian Díaz, detenuto a Marcos Paz”.
Opinión Socialista ha inviato il suo sostegno a Biasi: “L’accusa piena di falsità dimostra il carattere servile dello Stato argentino e della sua magistratura, nei confronti dell’apparato di propaganda sionista diretto da DAIA nel nostro Paese. Ripudiamo questa persecuzione e siamo solidali con la compagna, mettendo le nostre forze militanti e le nostre rappresentanze a disposizione sua e della sua organizzazione per qualsiasi azione che possa nascere in sua difesa”.
Hanno inviato il loro sostegno anche Romina Del Plá, deputata nazionale del Partido Obrero; Myrian Villalba, della Campaña Internacional Eran Niñas; Viviana Zarza, del William Cooke; Mercedes Trimarchi, legislatrice eletta con Izquierda Socialista; Nicolás Del Caño, deputato nazionale del PTS; Juan Carlos Giordano, leader e deputato eletto di Izquierda Socialista; Manuela Castañeira, leader del Nuevo MAS; Amanda Martín, segretaria generale aggiunta di Ademys; Myriam Bregman, del PTS; Frank García Hernández, leader di Comunistas Cuba; i compagni dell’Assemblea in Difesa del Territorio di Madryn; Maria del Carmen Díaz, dell’Unione dei Lavoratori Domestici; Gonzalo Moyano, della Cátedra Libre de Salud y DD. HH. (Facoltà di Medicina-UBA), tra gli altri.
Testo dell’appello:
ABASSO LA PERSECUZIONE CONTRO CHI DIFENDE IL POPOLO PALESTINESE!
Siamo solidali con Vanina Biasi
I sottoscritti respingono l’esposto presentato dal capo della Procura Nazionale per le questioni penali e correzionali federali n. 4, Carlos Stornelli, contro la leader del Partido Obrero e deputata nazionale eletta dal FIT-U Vanina Biasi per l’accusa di “discriminazione religiosa, incoraggiamento e/o incitamento alla persecuzione o all’odio contro un gruppo di persone” -Exp. CFP 4209/2023, Violazione della legge 23592 (art. 3). Si tratta di un salto nell’offensiva che il sionismo sta sviluppando nel nostro Paese e nel mondo per mettere a tacere le voci di coloro che denunciano il genocidio che lo Stato di Israele sta compiendo contro il popolo palestinese. Sulla stessa linea è la dichiarazione di “condanna e ripudio” a Vanina rilasciata dalla presidente della Commissione per la libertà di espressione della Camera dei Deputati nazionale, Sabrina Ajmechet.
L’ANTISIONISMO NON è ANTISEMITISMO!
STOP AL GENOCIDIO!
BASTA PERSECUZIONI!
Per firmarlo, cliccare sul seguente link e riempire con i propri dati il modulo in fondo alla pagina:
Condividi con:
Sono centinaia le manifestazioni di ripudio della persecuzione giudiziaria contro Vanina Biasi
Il collettivo Occhio di Classe esprime la totale solidarietà e sostegno militante alla compagna argentina del Partido Obrero Vanina Biasi, vittima di persecuzione giudiziaria per aver difeso e sostenuto le ragioni del perseguitato popolo palestinese, vittima di genocidio e operazioni coloniali di pulizia etnica da parte dello Stato sionista occupante della Palestina.
Vanina Biasi, la dirigente del Partido Obrero denunciata dal procuratore Carlos Stornelli per aver sostenuto la causa palestinese, sta ricevendo il sostegno di diverse organizzazioni politiche e sociali e personalità che si oppongono alla persecuzione contro di lei.
Campagna Nazionale per l’Aborto Legale, Sicuro e Gratuito CABA afferma che le accuse di Stornelli sono “piene di falsità e tentano di mettere a tacere chi tra noi solidarizza con il popolo palestinese ed è contro il genocidio da parte dello Stato di Israele”. “Questo costituisce un salto nell’offensiva da parte della DAIA (“Delegazione delle Associazioni Israelitiche Argentine, n.d.t.) e dalla rappresentanza dello Stato di Israele in Argentina in linea con i metodi accusatori di persecuzione e perseguimento di coloro che si organizzano e lottano per porre fine alle ingiustizie”, aggiunge.
Hanno inviato il proprio sostegno a Vanina, Nora Cortiñas delle Madri di Plaza de Mayo Linea Fundadora; Ismael Jalil, avvocato specialista in Diritti Umani e Veronica Heredia, avvocato specialista nella stessa materia (causa Maldonado e “La Manada”); l’attrice e attivista argentina Laura Azcurra.
Tilda Rabi, presidente della Federazione degli Enti argentino-palestinesi ha dichiarato: “Esprimo il mio più fermo rifiuto della denuncia penale contro la leader Vanina Biasi da parte del procuratore Stornelli, denuncia che mira a intensificare la persecuzione e la criminalizzazione delle espressioni di sostegno al popolo palestinese. La compagna Biasi, lungi dal fare discriminazioni, si batte per i diritti di tutti i popoli, indipendentemente dalla loro origine, etnia o religione”.
Sheij Mòsen Ali della Casa per la diffusione dell’Islam, ha dichiarato che “denunciare il genocidio in corso portato avanti da Israele con il suo piano di pulizia etnica non costituisce un crimine” e che ripudia “la persecuzione e il tentativo di mettere la museruola a chi lotta per la libertà dei popoli”.
Alejandro Jalil e Adrian Accinelli, di Azione Islamica, si sono uniti al sostegno a Vanina, così come Fabian Jatib (vicepresidente del Centro islamico della Repubblica argentina) e Alejandro Hassan El Bacha (Centro islamico della Repubblica argentina). David Comedi, della Rete internazionale ebraica antisionista (Ikhan), ha inviato la sua accusa a Stornelli.
Il Movimento ecumenico per i diritti umani (Medh) ha espresso il suo ripudio delle azioni di Stornelli, osservando che “voci coraggiose si sono levate sia nel nostro Paese che nel resto del mondo per chiedere la fine dei bombardamenti sulla Striscia di Gaza e la restituzione del territorio palestinese. Denunciare la crudeltà dello Stato di Israele non è un atto di antisemitismo, è un chiaro segno che c’è ancora un po’ di dignità nella nostra umanità”.
Anche il Forum latino palestinese ha inviato il suo sostegno a Vanina Biasi. Marabunta ha ripudiato Stornelli e ha sottolineato che “denunciare queste aberrazioni non è in alcun modo un affronto a nessuna religione o cultura, ma una denuncia umana delle azioni criminali di uno Stato che bombarda e sfolla una popolazione inerme”.
La Campagna Via Mekorot si è schierata in solidarietà con Vanina Biasi, respingendo il tentativo del sionismo di equiparare l’antisionismo all’antisemitismo. “Quello che un procuratore di Stato dovrebbe fare, invece di censurare quelli di noi che si oppongono alla tortura e allo sterminio di migliaia di palestinesi – per lo più donne e bambini – è condannare i crimini di Israele, commessi nella più completa impunità, in violazione di tutte le leggi internazionali esistenti in materia di diritti umani”.
La Segreteria per i Diritti Umani della CTA-A Capital (Centrale dei Lavoratori di Argentina, sindacato autonomo, n.d.t.) ha respinto l’atteggiamento persecutorio di Stornelli. Lo stesso ha fatto il Movimento auto-organizzato di prigionieri, esiliati, figli e sopravvissuti al terrorismo di Stato.
Anche H.I.J.O.S. Zona Est ha inviato il proprio sostegno alla Biasi, affermando: “Ripudiamo la persecuzione da parte del procuratore Stornelli della nostra compagna Vanina Biasi per il suo sostegno al popolo palestinese”.
Anche Correpi è intervenuto a sostegno di Vanina, ripudiando la persecuzione del procuratore Stornelli. Come Hermanxs de Desaparecidos por la Verdad y la Justicia che ha inviato il proprio rifiuto alla persecuzione.
Azione Globale Femminista ha dichiarato: “Come femministe siamo solidali con la compagna argentina Vanina Biasi, ingiustamente denunciata per discriminazione per aver sostenuto la causa palestinese. Né la destra né il sionismo ci metteranno a tacere. L’antisionismo non è antisemitismo. Ci opporremo alla loro censura con un femminismo transfrontaliero”. Anche Claudia Korol, membro di Feministas del Abya Yala, ha inviato il suo sostegno.
La FOB Autónoma (Federazione delle Organizzazioni Autonome di Base) ha respinto l’avanzata di Stornelli contro Vanina e ha affermato che “dal femminismo del 25N ci siamo pronunciate per fermare il genocidio contro il popolo palestinese, nell’ambito dell’Azione Globale Femminista, e ancora una volta denunciamo che il patriarcato, il capitalismo, l’imperialismo e il colonialismo hanno come principale bottino di guerra donne e bambini. Per questo sosteniamo che cercare di mettere a tacere queste voci è un attacco alla libertà di espressione”.
Roberto Luzzi e Tiziano Loreti, del sindacato italiano Si Cobas, hanno inviato la loro solidarietà e il loro sostegno a Vanina.
D’altra parte, il Cachito Fukman Meeting ha dichiarato: “Vogliamo esprimere il nostro più forte ripudio della persecuzione subita da leader e dirigenti che esprimono il loro sostegno al popolo palestinese”. In un comunicato, si legge che le azioni di Stornelli mirano a “disciplinare tutti coloro che alzano la voce” e chiedono la fine dell’attacco dello Stato sionista alla popolazione palestinese.
“Esprimiamo il nostro assoluto ripudio della persecuzione di Vanina Biasi da parte del procuratore Stornelli per aver difeso il popolo palestinese”, ha dichiarato Margarita Pinto del Collettivo Memoria Militante.
Il PTS, attraverso un messaggio del deputato eletto Christian Castillo, ha dichiarato: “Tutta la mia solidarietà e quella dei miei compagni del PTS di fronte a questo atto persecutorio che cerca di mettere a tacere qualsiasi denuncia del genocidio che si sta compiendo contro il popolo palestinese”.
Izquierda Socialista ha aggiunto il proprio rifiuto alla persecuzione di Vanina, indicando che “questa persecuzione fa parte della campagna sistematica del sionismo in Argentina contro quelli di noi che denunciano gli attacchi alla popolazione civile della Striscia di Gaza da parte dello Stato di Israele. Chiediamo la fine delle vessazioni nei confronti di coloro che difendono la causa palestinese e ribadiamo che l’antisionismo non è antisemitismo. Continueremo a lottare per una Palestina unica, democratica, laica e non razzista”.
Il PRML (Partido Revolucionario Marxista Leninista, ex Vanguardia Comunista), un’altra delle organizzazioni che ha inviato il proprio sostegno, ha affermato che Vanina è perseguitata “per aver espresso la sua solidarietà con il popolo palestinese”. E sostiene che “la lobby israeliana cerca di vendicarsi di Vanina per via giudiziaria, come ha fatto con il compagno Cristian Díaz, detenuto a Marcos Paz”.
Opinión Socialista ha inviato il suo sostegno a Biasi: “L’accusa piena di falsità dimostra il carattere servile dello Stato argentino e della sua magistratura, nei confronti dell’apparato di propaganda sionista diretto da DAIA nel nostro Paese. Ripudiamo questa persecuzione e siamo solidali con la compagna, mettendo le nostre forze militanti e le nostre rappresentanze a disposizione sua e della sua organizzazione per qualsiasi azione che possa nascere in sua difesa”.
Hanno inviato il loro sostegno anche Romina Del Plá, deputata nazionale del Partido Obrero; Myrian Villalba, della Campaña Internacional Eran Niñas; Viviana Zarza, del William Cooke; Mercedes Trimarchi, legislatrice eletta con Izquierda Socialista; Nicolás Del Caño, deputato nazionale del PTS; Juan Carlos Giordano, leader e deputato eletto di Izquierda Socialista; Manuela Castañeira, leader del Nuevo MAS; Amanda Martín, segretaria generale aggiunta di Ademys; Myriam Bregman, del PTS; Frank García Hernández, leader di Comunistas Cuba; i compagni dell’Assemblea in Difesa del Territorio di Madryn; Maria del Carmen Díaz, dell’Unione dei Lavoratori Domestici; Gonzalo Moyano, della Cátedra Libre de Salud y DD. HH. (Facoltà di Medicina-UBA), tra gli altri.
Testo dell’appello:
ABASSO LA PERSECUZIONE CONTRO CHI DIFENDE IL POPOLO PALESTINESE!
Siamo solidali con Vanina Biasi
I sottoscritti respingono l’esposto presentato dal capo della Procura Nazionale per le questioni penali e correzionali federali n. 4, Carlos Stornelli, contro la leader del Partido Obrero e deputata nazionale eletta dal FIT-U Vanina Biasi per l’accusa di “discriminazione religiosa, incoraggiamento e/o incitamento alla persecuzione o all’odio contro un gruppo di persone” -Exp. CFP 4209/2023, Violazione della legge 23592 (art. 3). Si tratta di un salto nell’offensiva che il sionismo sta sviluppando nel nostro Paese e nel mondo per mettere a tacere le voci di coloro che denunciano il genocidio che lo Stato di Israele sta compiendo contro il popolo palestinese. Sulla stessa linea è la dichiarazione di “condanna e ripudio” a Vanina rilasciata dalla presidente della Commissione per la libertà di espressione della Camera dei Deputati nazionale, Sabrina Ajmechet.
L’ANTISIONISMO NON è ANTISEMITISMO!
STOP AL GENOCIDIO!
BASTA PERSECUZIONI!
Per firmarlo, cliccare sul seguente link e riempire con i propri dati il modulo in fondo alla pagina: