In Palestina un’operazione di pulizia etnica! Mobilitazione internazionale permanente!
di RdB
Come ogni settimana da quando è iniziato il massacro di Gaza, piazze infuocate in tutto il mondo hanno, da oriente ad occidente, urlato il proprio sdegno contro quanto ormai accade da oltre un mese (più 75 anni) nella Palestina occupata, tra il silenzio delle potenze mondiali e la timidezza (molto affaristica) dei regimi arabi.
Anche in guerra esisterebbe un codice di comportamento (per quanto aggirabile) che pone dei limiti (per quanto ipocriti) alle operazioni condotte dagli eserciti. Questi limiti lo Stato sionista puntualmente li ignora senza il minimo scrupolo. Attualmente l’offensiva genocida si sta concentrando, appunto contro ogni norma di civiltà e umanità, attorno agli ospedali della Striscia, dopo aver più volte dato prova di considerarli tranquillamente obiettivi da colpire, anche quando si cerca di nasconderlo per incolpare senza senso del ridicolo gli stessi palestinesi, come nel caso dell’ospedale Al-Ahli 1, in un mare di fake news basate sui comunicati dei macellai dell’esercito israeliano (IDF) e ampiamente diffuse dai media occidentali asserviti. Al-Shifa, Al-Amal e Al-Quds, ma anche tutte le altre strutture sanitarie, dopo esser state ridotte al collasso per mancanza di energia elettrica, carburante e scorte mediche, sono state in seguito, e sono tuttora, colpite direttamente con bombe dal cielo e ogni tipo di arma da terra. Fino all’ingresso, armi in pugno, avvenuto nelle ultime ore all’interno dell’ospedale Shifa 2 o quel che ne rimane. I corpi di oltre cento cadaveri, molti di donne e bambini, erano già stati ritrovati nelle aree antistanti l’ospedale, rendendo tra l’altro completamente fuori controllo l’emergenza sanitaria 3, oltre alle quasi duecento salme stipate in una fosse comune d’emergenza allestita nell’area stessa dell’ospedale 4. Neonati vengono lasciati morire nelle incubatrici, così come gli anziani delle terapie intensive hanno dovuto perdere ogni speranza per mancanza di corrente elettrica. Si partorisce a terra, si opera a terra, senza anestesia e con la sola illuminazione dei cellulari, il completo distacco della rete internet rende impossibili le comunicazioni causando altre morti tra i feriti.
Neanche le aree attorno ai presìdi ospedalieri vengono risparmiate, del resto a Gaza non esistono posti sicuri: si bombardano le ambulanze, le scuole (anche quelle sotto egida delle Nazioni Unite o delle organizzazioni umanitarie), le persone ammassate al valico, i campi profughi e si spara senza problemi su chi fugge. Così come problemi non ci sono mai stati in questo mese e mezzo ad ammazzare giornalisti, operatori sanitari, operatori umanitari, funzionari dell’ONU. Alle rimostranze di quest’ultima Israele è arrivato a rispondere che i funzionari ONU a Gaza sono membri di Hamas, che l’ONU spalleggia quest’ultima politicamente, oltre ad esibirsi in atti vergognosi quali indossare la stella gialla come delegati israeliani all’assemblea generale ONU, così come era stato durante l’Olocausto, sputando, loro sì, sulla memoria dell’infamia nazista. Ovviamente tutto ciò, sempre con il supporto della stampa e dei media mainstream occidentali (di seguito il titolo sfoggiato dall’italiana Repubblica).
Ora, i richiami che andrebbero fatti all’ONU vanno proprio nella direzione opposta: le molteplici Risoluzioni approvate dalla sua assemblea generale, che inchiodano storicamente Israele alle proprie responsabilità su decenni di occupazione dei territori e operazioni di pulizia etnica, sono state tutte indistintamente ignorate (e sbeffeggiate) dallo Stato sionista, e nonostante ciò tale Stato resta tranquillamente un membro ONU come gli altri, anzi ben al di sopra degli altri!
La Cisgiordania, governata dall’ectoplasma Abu Mazen e dalla ultra-corrotta ANP, non è immune dalle operazioni criminali di Israele. Orde di coloni, armati dallo Stato sionista, attaccano ovunque contadini e abitanti palestinesi, avanzando sul terreno, colonizzando interi pezzi della regione 5, e soprattutto smascherando la mediocre e cinica recita delle rassicurazioni dei vertici politici sionisti.
L’obiettivo è lo stesso: ampliare l’occupazione, uccidere o espellere tutti i palestinesi. Per questo non va respinta soltanto l’occupazione di Gaza (un’occupazione fatta per restare) ma anche qualsiasi proposta di forza internazionale a gestire la striscia (funzionale ai desiderata del progetto sionista e dei suoi padrini imperialisti), tantomeno una (imposta) gestione dell’ANP, che già favorisce la colonizzazione in Cisgiordania.
Non saranno certo le petromonarchie del Golfo a salvare i palestinesi ma soltanto le loro stesse forze, la Resistenza palestinese organizzata nelle sue varie fazioni, gli alleati della Resistenza libanese. Ma in ogni Paese è doveroso schierarsi dalla parte palestinese contro la disumanità di Stato ed esercito israeliani, continuare ad organizzare ogni forma di mobilitazione come è stato in tutte le settimane passate (di seguito alcune immagini del solo ultimo fine settimana e nel solo occidente) e sicuramente sarà in quelle future.
A Napoli, grazie all’attivismo di molteplici realtà solidali con la causa palestinese e soprattutto al lavoro instancabile del Centro Culturale Hadala Ali 6, le proteste si sono spostate dalle vie del centro (nelle scorse settimane) al Consolato degli Stati Uniti, cuore dell’imperialismo mondiale e principale sponsor del colonialismo sionista. Partiti dall’università Orientale occupata si è arrivati fino alle strade adiacenti la struttura americana. Non ingannino le parole di circostanza esibite dall’amministrazione Biden su falsi moniti all’amico israeliano a “non esagerare”, a cercare forme di tutela dei civili… si tratta di maquillage. Equivale alla farsa dell’amministrazione di Tel Aviv che dopo aver massacrato in lungo e in largo qualunque cosa si muovesse dentro e attorno all’ospedale di Shifa dichiara di aver attivato un canale di trasporto per alcuni minori ricoverati verso strutture israeliane (tra l’altro, anche se fosse, una simile operazione sarebbe anch’essa solo finalizzata a favorire la diaspora palestinese). Gli USA sono perfettamente allineati con i progetti di Israele (infatti aiutano anche nei bombardamenti, ad esempio in Siria). Così come l’intera NATO e l’UE.
La solidarietà internazionale è la sola ma fondamentale forma di sostegno che possiamo offrire alla storica campale lotta di liberazione in Palestina. Mobilitiamoci senza sosta!
Contro la nuova Nakba e l’Olocausto palestinese
Ovunque in piazza contro il sionismo
Al fianco della Resistenza
Nessuna forza internazionale ad occupare territorio palestinese
Ritorno di tutti i palestinesi, espulsi dal ’48 ad oggi, nella propria terra
Palestina libera dal fiume Giordano al mare
- https://it.palestinechronicle.com/smontare-una-bugia-come-israele-ha-bombardato-un-ospedale-lo-ha-rivendicato-poi-ha-cambiato-versione-due-volte/[↩]
- https://www.palestinechronicle.com/israeli-military-storms-shifa-hospital-in-gaza-developing-story/[↩]
- https://www.radiobullets.com/ultime-notizie/gaza-al-shifa-msf-cadaveri/[↩]
- https://it.euronews.com/2023/11/14/lospedale-come-una-fossa-comune-le-autorita-pelestinesi-chiedono-una-tragua[↩]
- https://www.ansa.it/sito/notizie/speciali/guerra-in-medio-oriente/2023/11/12/cisgiordania-in-bilico-per-le-violenze-dei-coloni_ca3c9de6-4a2d-4a90-baa5-4ee21a8916f4.html[↩]
- https://www.facebook.com/CentroCulturaleHandalaAli/[↩]
Condividi con:
In Palestina un’operazione di pulizia etnica! Mobilitazione internazionale permanente!
di RdB
Come ogni settimana da quando è iniziato il massacro di Gaza, piazze infuocate in tutto il mondo hanno, da oriente ad occidente, urlato il proprio sdegno contro quanto ormai accade da oltre un mese (più 75 anni) nella Palestina occupata, tra il silenzio delle potenze mondiali e la timidezza (molto affaristica) dei regimi arabi.
Anche in guerra esisterebbe un codice di comportamento (per quanto aggirabile) che pone dei limiti (per quanto ipocriti) alle operazioni condotte dagli eserciti. Questi limiti lo Stato sionista puntualmente li ignora senza il minimo scrupolo. Attualmente l’offensiva genocida si sta concentrando, appunto contro ogni norma di civiltà e umanità, attorno agli ospedali della Striscia, dopo aver più volte dato prova di considerarli tranquillamente obiettivi da colpire, anche quando si cerca di nasconderlo per incolpare senza senso del ridicolo gli stessi palestinesi, come nel caso dell’ospedale Al-Ahli 1, in un mare di fake news basate sui comunicati dei macellai dell’esercito israeliano (IDF) e ampiamente diffuse dai media occidentali asserviti. Al-Shifa, Al-Amal e Al-Quds, ma anche tutte le altre strutture sanitarie, dopo esser state ridotte al collasso per mancanza di energia elettrica, carburante e scorte mediche, sono state in seguito, e sono tuttora, colpite direttamente con bombe dal cielo e ogni tipo di arma da terra. Fino all’ingresso, armi in pugno, avvenuto nelle ultime ore all’interno dell’ospedale Shifa 2 o quel che ne rimane. I corpi di oltre cento cadaveri, molti di donne e bambini, erano già stati ritrovati nelle aree antistanti l’ospedale, rendendo tra l’altro completamente fuori controllo l’emergenza sanitaria 3, oltre alle quasi duecento salme stipate in una fosse comune d’emergenza allestita nell’area stessa dell’ospedale 4. Neonati vengono lasciati morire nelle incubatrici, così come gli anziani delle terapie intensive hanno dovuto perdere ogni speranza per mancanza di corrente elettrica. Si partorisce a terra, si opera a terra, senza anestesia e con la sola illuminazione dei cellulari, il completo distacco della rete internet rende impossibili le comunicazioni causando altre morti tra i feriti.
Neanche le aree attorno ai presìdi ospedalieri vengono risparmiate, del resto a Gaza non esistono posti sicuri: si bombardano le ambulanze, le scuole (anche quelle sotto egida delle Nazioni Unite o delle organizzazioni umanitarie), le persone ammassate al valico, i campi profughi e si spara senza problemi su chi fugge. Così come problemi non ci sono mai stati in questo mese e mezzo ad ammazzare giornalisti, operatori sanitari, operatori umanitari, funzionari dell’ONU. Alle rimostranze di quest’ultima Israele è arrivato a rispondere che i funzionari ONU a Gaza sono membri di Hamas, che l’ONU spalleggia quest’ultima politicamente, oltre ad esibirsi in atti vergognosi quali indossare la stella gialla come delegati israeliani all’assemblea generale ONU, così come era stato durante l’Olocausto, sputando, loro sì, sulla memoria dell’infamia nazista. Ovviamente tutto ciò, sempre con il supporto della stampa e dei media mainstream occidentali (di seguito il titolo sfoggiato dall’italiana Repubblica).
Ora, i richiami che andrebbero fatti all’ONU vanno proprio nella direzione opposta: le molteplici Risoluzioni approvate dalla sua assemblea generale, che inchiodano storicamente Israele alle proprie responsabilità su decenni di occupazione dei territori e operazioni di pulizia etnica, sono state tutte indistintamente ignorate (e sbeffeggiate) dallo Stato sionista, e nonostante ciò tale Stato resta tranquillamente un membro ONU come gli altri, anzi ben al di sopra degli altri!
La Cisgiordania, governata dall’ectoplasma Abu Mazen e dalla ultra-corrotta ANP, non è immune dalle operazioni criminali di Israele. Orde di coloni, armati dallo Stato sionista, attaccano ovunque contadini e abitanti palestinesi, avanzando sul terreno, colonizzando interi pezzi della regione 5, e soprattutto smascherando la mediocre e cinica recita delle rassicurazioni dei vertici politici sionisti.
L’obiettivo è lo stesso: ampliare l’occupazione, uccidere o espellere tutti i palestinesi. Per questo non va respinta soltanto l’occupazione di Gaza (un’occupazione fatta per restare) ma anche qualsiasi proposta di forza internazionale a gestire la striscia (funzionale ai desiderata del progetto sionista e dei suoi padrini imperialisti), tantomeno una (imposta) gestione dell’ANP, che già favorisce la colonizzazione in Cisgiordania.
Non saranno certo le petromonarchie del Golfo a salvare i palestinesi ma soltanto le loro stesse forze, la Resistenza palestinese organizzata nelle sue varie fazioni, gli alleati della Resistenza libanese. Ma in ogni Paese è doveroso schierarsi dalla parte palestinese contro la disumanità di Stato ed esercito israeliani, continuare ad organizzare ogni forma di mobilitazione come è stato in tutte le settimane passate (di seguito alcune immagini del solo ultimo fine settimana e nel solo occidente) e sicuramente sarà in quelle future.
A Napoli, grazie all’attivismo di molteplici realtà solidali con la causa palestinese e soprattutto al lavoro instancabile del Centro Culturale Hadala Ali 6, le proteste si sono spostate dalle vie del centro (nelle scorse settimane) al Consolato degli Stati Uniti, cuore dell’imperialismo mondiale e principale sponsor del colonialismo sionista. Partiti dall’università Orientale occupata si è arrivati fino alle strade adiacenti la struttura americana. Non ingannino le parole di circostanza esibite dall’amministrazione Biden su falsi moniti all’amico israeliano a “non esagerare”, a cercare forme di tutela dei civili… si tratta di maquillage. Equivale alla farsa dell’amministrazione di Tel Aviv che dopo aver massacrato in lungo e in largo qualunque cosa si muovesse dentro e attorno all’ospedale di Shifa dichiara di aver attivato un canale di trasporto per alcuni minori ricoverati verso strutture israeliane (tra l’altro, anche se fosse, una simile operazione sarebbe anch’essa solo finalizzata a favorire la diaspora palestinese). Gli USA sono perfettamente allineati con i progetti di Israele (infatti aiutano anche nei bombardamenti, ad esempio in Siria). Così come l’intera NATO e l’UE.
La solidarietà internazionale è la sola ma fondamentale forma di sostegno che possiamo offrire alla storica campale lotta di liberazione in Palestina. Mobilitiamoci senza sosta!
Contro la nuova Nakba e l’Olocausto palestinese
Ovunque in piazza contro il sionismo
Al fianco della Resistenza
Nessuna forza internazionale ad occupare territorio palestinese
Ritorno di tutti i palestinesi, espulsi dal ’48 ad oggi, nella propria terra
Palestina libera dal fiume Giordano al mare
- https://it.palestinechronicle.com/smontare-una-bugia-come-israele-ha-bombardato-un-ospedale-lo-ha-rivendicato-poi-ha-cambiato-versione-due-volte/[↩]
- https://www.palestinechronicle.com/israeli-military-storms-shifa-hospital-in-gaza-developing-story/[↩]
- https://www.radiobullets.com/ultime-notizie/gaza-al-shifa-msf-cadaveri/[↩]
- https://it.euronews.com/2023/11/14/lospedale-come-una-fossa-comune-le-autorita-pelestinesi-chiedono-una-tragua[↩]
- https://www.ansa.it/sito/notizie/speciali/guerra-in-medio-oriente/2023/11/12/cisgiordania-in-bilico-per-le-violenze-dei-coloni_ca3c9de6-4a2d-4a90-baa5-4ee21a8916f4.html[↩]
- https://www.facebook.com/CentroCulturaleHandalaAli/[↩]